La Comunità Calitrana, nel corso degli ultimi anni, è rimasta molto scossa e ha sentito una fortissima preoccupazione per l’alta incidenza della causa di morte per tumori di vario tipo che ha colpito anche numerosi giovani, senza apparenti spiegazioni. Allora hanno incominciato a girare ipotesi, le più svariate e fantasiose, e proprio l’incertezza aumentava le paure. L’Amministrazione Comunale ha dato ascolto alle richieste dei Calitrani di fare una indagine conoscitiva e, con apposita convenzione, ha affidato alla Università del Sannio il compito di realizzare una “ Indagine Geochimica-Ambientale” su tutto il territorio di Calitri. Sono state effettuate misure di gas Radon in acque di sorgente e acque di rubinetto, in aria, suolo, scuole e abitazioni. Sono state, inoltre, effettuate misure di radioattività totale sull’intero territorio comunale. La relazione finale tiene conto anche dei dati prodotti ed elaborati in precedenti campagne di prospezione geochimica ambientale. I dati acquisiti sono stati elaborati con metodi geognostici e vengono illustrati con tabelle, grafici e mappe nella relazione finale di cui noi qui riportiamo solo le conclusioni:
- Sono state effettuate misure di gas Radon in 10 edifici diversi per le misure in atmosfera, altri 10 per le misure su acque di rubinetto e 5 su sorgenti.
- Analisi radiometrica effettuata mediante l’utilizzo di uno spettrometro a scintillazione. L’obiettivo è stato quello di determinare il livello naturale di radiazione gamma e il tasso di esposizione in associazione con le caratteristiche geolitologiche del territorio.
- Le misure sono state effettuate sia all’aperto, su terreno naturale (195 misure) che in abitazioni su materiale da costruzione (32 misure).
- Infine sono stai illustrati i risultati ottenuti da ulteriori indagini eseguite sui suoli del Comune di Calitri e che riguardano la concentrazione di elementi chimici tra i quali alcuni potenzialmente tossici.
- Sono state realizzate delle mappe che illustrano:
- Radioattività totale
- Esposizione alla radioattività totale
- Rischio potenziale
- Distribuzione geochimica degli elementi nei suoli.
Riassumendo: I risultati ottenuti evidenziano che:
- Tutti i valori medi del gas Radon in atmosfera sono ben al di sotto del livello di azione della nuova Direttiva 2013/59/Euratom. Perfino i valori massimi misurati sono di molto inferiori a tale soglia che è di 300 Bq/m.cubo;
- Tutti i valori medi misurati per il gas Radon in acqua sono ben al di sotto del limite massimo accettabile per acque potabili stabiliti dal D.Lgs. 28/2016. Gli stessi valori massimi son di molto inferiori a tale soglia che è di 100Bq/l.
- Le acque potabili distribuite dalla rete acquedottistica presentano concentrazioni di gas Radon estremamente più basse ( valore max 4,77Bq/l ) rispetto alle acque naturali di sorgente ( W l’acquedotto pugliese).
Insomma, i principali parametri statistici delle misure di radioattività totale evidenziano: “L’inesistenza di rischio potenziale per la salute” secondo la normativa vigente. Il valore massimo misurato di circa 1.113mSv/a risulta essere nettamente inferiore a 2,4 mSv/a ( valore medio annuo mondiale della radioattività naturale fornito dallo United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiations ). Inoltre è stata fatta un’indagine relativa alla concentrazione di alcuni composti ed elementi chimici potenzialmente tossici in matrici ambientali ed esattamente:
Arsenico, Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo, Rame, Mercurio, Nichel, Piombo, Antimonio, Stagno, Tallio, Vanadio, Zinco, Ferro, Potassio, Fosforo, Uranio, Nitrati, Solfati.