Gentilissimi lettori diamo inizio ad una rubrica che non avrà cadenza quotidiana, né settimanale, né mensile, né periodica ma sarà, solamente, una raccolta disordinata di notizie sparse ed eterogenee, non legate tra loro da un filo logico ma, soltanto, dal desiderio di farvi sapere cosa accade in Calitri. Cose curiose, leggère, interessanti,forse, sciocche, piccoli benevoli pettegolezzi,insomma nulla di stressante. Vedremo sempre il bicchiere mezzo pieno. In conclusione, cari amici, il nostro è solo e semplicemente uno Zibaldone.
Ai Gent.mi lettori
dello Zibaldone
000001 Mondo
Gent.mi lettori, Sono un paese dell’Irpinia d’Oriente di nome Calitri, ho quasi 3000 anni ma non li dimostro, non lo dico per civetteria, è proprio così e vi assicuro che mi preparo per i 3000 anni a venire. Nel corso del tempo ho dato accoglienza a tanti vagabondi dai tanti nomi: osci, sanniti, greci, romani, longobardi, bizantini, normanni, svevi, francesi, spagnoli, italiani, briganti e tante volte ho cambiato pure il nome: ‘Alatrion, Aletrium, Galetrum, Caletrum, Caletri ed oggi Calitri, e, in un remoto futuro, chissà come mi chiamerò. Il mio nome è cambiato tante volte e, forse, cambierà ancora ma la “Terra” è rimasta sempre la stessa. Le generazioni sono passate, inghiottite dal tempo, ognuna conservando qualcosa e lasciando un po’ di se stessa, mischiandosi e confondendosi in una strutturazione etno-antropologica¹, urbanistica ed estetica che ha fatto di me un paese non unico ma certamente raro e perciò prezioso. Tu che mi leggi fatti vagabondo e vieni a farmi visita e scoprirai come è nato “borgo castello” e perché l’illustre Francesco De Sanctis, nella sua opera “Viaggio Elettorale” mi appellò “La Nebbiosa” e perché Giuseppe Ungaretti mi dedicò una “acquaforte” definendomi “ Un macigno ancora morso dalla sua nascita di fuoco”. Vieni a vedere le mie grotte, a camminare sui “tetti” delle mie case; vieni a vedere le mie ceramiche e le mie chiese. Vieni a conoscermi, a conoscere la mia Storia. Ne resterai affascinato. Nell’attesa di potervi dare il mio benvenuto, vi saluto tutti con affetto.
‘Alatrion, Aletrium, Galetrum, Caletrum, Caletri, Calitri”